Tour overview
Partenza: 28 Dicembre – 05 Gennaio.
Durata: 9 giorni – 8 notti.
Gruppo minimo: 12 persone.
CAPODANNO Crociera in Egitto Dahabeya il figlio della luce
La Dahabeya in arabo vuol dire la “Dorata” dato che ai tempi dei Faraoni erano fatte d’oro per navigare sul sacro Nilo. Come sappiamo tutti, il Nilo era un simbolo divino per i Faraoni e quindi le imbarcazioni dovevano essere all’altezza di essere portati da esso. Provando di imitare i Faraoni, i sultani ed i pascià del diciottesimo secolo hanno usato le Dahabeya come mezzo di trasporto sul Nilo in modo che fossero vicini alla ricchezza e allo splendore dell’antico Egitto. Le Dahabeya sono tipiche navi a 2 alberi a vela triangolare che navigano al di là della storia in modo che vi faccia fare un tuffo storico nella gloria del passato.
L’escursione di Dendera ed Abydos: Abydos e’ un tempio unico, per conto di Seti I e suo figlio Ramsete II, ha lo stesso concetto architettonico del tempio di Hatshepsut e quindi una parte costruita e una parte scavata, su diversi livelli e ha delle pareti che sono una meraviglia dal punto di vista artistico, in particolare la testimonianza dell’arte amareniana in bianco, mentre il tempio di Dendera è un tempio greco romano dedicato alla dea Hathour, ben conservato con tutto il suo complesso, è l’unico tempio dove si puo andare sul tetto e andare nelle cripte dove ci sono le rappresentanze della regine Cleopatra.
PREVISTA VISITA ALLE TOMBE DEINOBILI E VILLAGGIO NUBIANO,LO FAREMO IN FELUCA.HO INSERITO ANCHE LA VISITADELLE TOMBE DEGLI ARTIGIANI ,Deir el Medina ( si proprio coloro che lavoravano alle tombe deiRe e delle Regine e dei Nobili)DOVE SI TROVA ANCHE QUELLA DELL’ARCHITETTO KA(il cui contenuto della tomba ha riempito una sala del museo egizio di Torino),e altre chicche che NESSUNOPERATORE VI SFIDO A CERCARE,include in un pacchetto in Egitto e ancora visiete esclusive :all’isola di Soheil ad Aswan.
ESCLUSIVO ITINERARIO NELLA TERRA DEI FARAONI
Fin dall’antichità imperatori romani, eruditi arabi e antichi viaggiatori si abbandonarono al fascino della terra dei Faraoni.
Ancora oggi le piramidi di Giza, i templi di Karnak, le sepolture della Valle dei Re, con la tomba rupestre di Tutankhamon, ed i templi di Abu Simbel, emanano un fascino di rara intensità. Secolo dopo secolo la grande civiltà dell’antico Egitto ha saputo mantenere intatto il suo potere di attrazione, con le maestose vestigia dell’architettura, dell’arte e della tecnica, con l’eccezionale grado di perfezione della scrittura (geroglifici) e dell’arte orafa, e infine con una concezione globalizzante del mondo, nella quale scienza e religione formano un tutt’uno indissolubile.
Incluso
- LA QUOTA INCLUDE:
- Volo intercontinentali Roma -Cairo-Roma
- 2 voli interni Cairo-Luxor e Aswan Cairo operati da Egypt Air
- Tutte le visite e trasferimenti con bus privato e guida egittologo in lingua italiana
- Assistenza e guida turistica in lingua italiana
- Sistemazione a bordo della motonave e trattamento di pensione completa a bordo + pranzo a Dendera (dalla colazione del primo giorno alla prima colazione dell’ultimo giorno)
- 1 pernottamento in arrivo in hotel al Cairo vicino aeroporto con prima colazione inclusa
- Visite e ingressi come in programma
- Cenone di Capodanno
- Assicurazone, Medico, Bagaglio, Annullamento
Non Incluso
- LA QUOTA NON INCLUDE:
- Mance
- Extra personali
- Eventuali extra non menzionati sopra
- Tasse aeroportuali € 80,00 a persona
1° giorno Italia - Cairo
Ritrovo dei partecipanti in aeroporto, e operazioni volo diretto al Cairo. Arrivo e trasferimento in hotel nei pressi dell’aeroporto.
2° giorno Cairo - Luxor
Prima colazione in hotel. Incontro con la guida ed inizio delle escursioni. Visita alla Piana di Giza, a pochi chilometri dal centro abitato dove si trova il Tempio della Valle e le tre Piramidi di Giza dedicate ai tre Faraoni della IV dinastia: Kheope, Kephren e Micerino. Segue la Sfinge, maestosa guardiana della Piramide di Kephren.
Pranzo in ristorante galleggiante sul Nilo.
Dopo pranzo trasferimento all’aeroporto del Cairo e partenza con volo diretto. Arrivo a Luxor incontro con l’assistente e trasferimento a bordo della motonave. Sistemazione nelle cabine prenotate.
Si inizia subito con alcune visite esclusive come il Museo della Mummificazione. Visita del tempio di Karnak. Il Santuario di Karnak, situato a pochi chilometri, è probabilmente il complesso monumentale più grandioso mai costruito, con uno sviluppo che proseguì per 1500 anni: è un susseguirsi di cortili, recinti sacri, statue, spettacolari sale colonnate, templi dedicati a diverse divinità, in pratica una summa dell’architettura e dell’arte dell’Antico Egitto.
Il tempio di Karnak, occupa quasi mezzo chilometro quadrato. L’unica parte facilmente accessibile è la cinta muraria del tempio di Amon. Ci sono due vie d’accesso da Luxor: dalla Corniche, piegando verso l’interno un po’più a nord, oppure lungo la Sharia el Karnak, seguendo più o meno il Viale delle sfingi che un tempo connetteva i templi di Luxor e di Karnak, passando davanti alla torreggiante porta di Evergete II e alla cinta muraria. Il grande tempio di Amon è un susseguirsi impressionante e infinito di piloni, cortili e sale colonnate, obelischi e colossi. Reca il marchio di decine di regnanti nel corso di tredici secoli. Le rovine rimasero semisepolte nel limo del fiume per un tempo altrettanto lungo e furono liberate dagli archeologi a metà ’800. La grande sala ipostila è la gloria di Karnak, una foresta di colonne gigantesche che occupano un’area di 6000 mq. (per avere un’idea, potrebbe contenere insieme la basilica di S. Pietro e la cattedrale londinese di S. Paul).
Le visite della giornata si concludono nel sito Luxor in tempo per ammirare il tempio di Luxor con la luce del tramonto ed illuminato con luci artificiali che creano un’atmosfera quasi irreale e incredibile.
Questo tempio era dedicato alla triade tebana di Amon-Min-Mut e Khonsu; mentre Marna è opera di numerose dinastie, il tempio di Luxor si deve principalmente a due faraoni del Nuovo Regno e risale all’apogeo artistico del periodo. Il tempio fu fondato da Amenofi III (1417-1379 a.C.) della XVIII dinastia, al quale si devono anche il terzo pilone di Karnak e i colossi di Memnone, dall’altra parte del fiume. I lavori furono sospesi durante il regno del figlio Akhenaton, ma furono poi ripresi sotto Tutankhamon e Horemheb; Ramesse II poi aggiunse un cortile a doppio colonnato e un grande pilone incorniciato da obelischi e colossi. Stupefacenti sono: il cortile di Ramesse II, quello diAmenofi III, la Salaipostila e il Viale delle sfingi, che conduce a Karnak.
Cena e pernottamento.
3° giorno Luxor – Dendera e Abydos
Prima colazione e partenza per la visita di questi due incredibili templi. Chi è già stato in Egitto, non li avrà visitati e sicuramente è una delle più interessanti visite di tutto il tour. Sulle pareti ammireremo basso rilievi UNICI in tutto l’antico Egitto
Il famoso romanzo su Ramsete dello scrittore Christian Jacq, inizia narrando le vicende di un giovane Ramses dal suo scontro con un gigantesco toro, sotto gli occhi attenti del padre (il grande sovrano Sethi) che alla fine dello scontro taglia a Ramses il ricciolo di infanzia, segno che la sua infanzia è terminata, fino alla sua ascesa al trono; infatti, nonostante Ramses abbia avuto il coraggio di affrontarlo, ma non la capacità di sconfiggerlo, Sethi ha ritenuto adatto a iniziare il suo cammino, che inizia col dominare la propria paura.
Osteggiato dal fratello maggiore Shenar, abile nei complotti e sicuro di divenire nuovo faraone alla morte del padre, Ramses si troverà costretto a superare parecchi pericoli, fra cui attentati mossi dallo stesso Shenar, sfide con divinità occulte e scontri con popolazioni ostili.
Il tragitto che da al-Gezira conduce a Dendera costeggia per vari tratti i canali laterali del Nilo. Lungo i circa 80 chilometri di strada il paesaggio si presenta con vaste aree coltivate e, ad occidente, con ampie zone brulle e sassose che annunciano l’inizio del deserto che prosegue senza interruzioni in Libia, Algeria e Marocco. Attraversammo piccoli villaggi, fatti di case color fango ad un unico piano, immersi in vere e proprie oasi di verde. E’ incredibile che questo paese, dalla storia millenaria, non ci sarebbe se non esistesse il Nilo che ha reso fertile una sottilissima lingua di terra, larga appena qualche chilometro, in mezzo ai sassi e alla polvere. L’Egitto è un paese veramente singolare, un paese “verticale” e stretto lungo le centinaia di chilometri del suo corso d’acqua.
Sulle rive di questo fiume è nata una delle più antiche civiltà della storia, seconda solo a quella, di gran lunga meno duratura, che si sviluppò appena qualche secolo prima nella non distante Mesopotamia, un’altra terra stretta intorno ai fiumi, il Tigri e l’Eufrate.
Il Tempio di Hathor a Dendera finalmente ci accolglie con le sue bellissime colonne colorate, con i capitelli raffiguranti il volto della dea, e con il suo tetto in pietra.
L’atmosfera è completamente diversa rispetto a Luxor. Qui, nella Galleria dei Re del Tempio di Sethi I, che il figlio Ramesse II fece scolpire una importantissima lista riportante la titolatura (limitata al nome personale e al nome del trono) dei 76 faraoni che avevano preceduto il padre, depurata dai nomi di quelli giudicati indegni quali gli usurpatori hyksos del secondo periodo intermedio, la regina faraone Hatshepsut e tutta la dinastia eretica amarniana che ebbe in Akhenaton il suo capostipite. Al termine rientro a Luxor.
Cena di capodanno in hotel e pernottamento.
4° giorno: Luxor – Esna
Prima colazione a bordo e visita della necropoli di Tebe con la Tomba della Regina Hatshepsut.
(Visita e ingresso facoltativo alla Tomba di Tutankamon e Nefertari). Questa, dall’altra parte del Nilo rispetto a Luxor, è la testimonianza della stessa ossessione per la morte e la resurrezione che diede vita alle piramidi. Ricordandosi di come queste ultime non fossero state in grado di proteggere le mummie dei faraoni dell’Antico Regno, i sovrani delle epoche successive optarono per l’occultamento, sprofondando le proprie tombe nell’arida terra delle colline tebane e perpetuando la propria memoria con giganteschi templi funerari eretti nella pianura ai piedi delle colline stesse (peres. il Tempio di Hatshepsut a Deir el- Bahri).
Nel corso dei millenni la necropoli è stata spogliata di moltissimi tesori, eppure conserva ancora un patrimonio ineguagliato di monumenti funerari. Le tombe più grandiose sono quelle che si trovano nella Valle dei Re e nella Valle delle Regine. Isolata in mezzo alle aridissime colline tebane, lontana dalle altre aree della necropoli, la Valle dei Revoleva essere l’ultima testimonianza della vita eterna.
Queste tombe segrete dei faraoni del Nuovo Regno furono concepite e progettate (come già detto in precedenza) per conservare in eterno le mummie e i corredi funebri dei sovrani. La maggior parte non raggiunse lo scopo, ma i loro pozzi e i fantasmagorici dipinti murali lasciano ancora senza fiato. Nelle tombe più buie e meno affollate da turisti è ancora possibile immaginare, ad occhi chiusi, la discesa nell’aldilà e la paura dei ladri che sfidarono le pericolose trappole che abili architetti avevano sistemato nell’interno delle strutture funebri. Le sepolture reali datano dall’inizio della XVIII dinastia fino alla fine della XX.
Il primo ad essere seppellito lì fu probabilmente Tutmosi I (1525-1512 a.C.) e fino all’epoca di Ramesse I vi furono sepolti anche le regine e i figli dei sovrani. I deboli regnanti della XX dinastia non riuscirono a prevenire i furti nelle tombe su scala massiccia. Sia il visir che il capo della polizia di Tebe furono coinvolti nello smaltimento dei tesori rubati, mentre molti ladri erano ex operai che avevano costruito le tombe e non avevano ricevuto gli arretrati dei salari (tutto il mondo è paese, anche allora si verificavano crisi economiche e arricchimenti). Per la disperazione, i sacerdoti riseppellirono molti sarcofaghi e oggetti in due ”nascondigli” scoperti solo a fine ’800. Non sapendo quante e quali tombe potrete visitare, ci limitiamo a descrivere brevemente quella più famosa e cioè la Tomba di Tutankhamon, una delle più famose del mondo. Non è né larga né imponente in confronto allo standard della Valle dei Re e riflette in questa sua misura la brevità del regno di Tutankhamon (1361-1352 a.C.), faraone fanciullo della XVIII dinastia. La tomba fu scoperta il 4 novembre1922 dall’archeologo Howard Carter, finanziato da lord Carnarvon, quando gli scavi erano ormai sul punto di essere interrotti, dopo cinque stagioni di lavori pressoché inutili. I timori che fosse stata saccheggiata scomparvero non appena essi riuscirono ad entrare nella camera nascosta dietro la seconda porta, che presentava i sigilli regali intatti, ufficialmente il 26 novembre (in realtà la notte prima quando entrarono, trafugarono numerosi oggetti e risigillarono la porta per riaprirla ufficialmente il giorno (vorrei proprio conoscere chi avrebbe potuto resistere a ciò che, inizialmente, apparve agli occhi di Carter dopo aver aperto la porta dell’anticamera). Concludiamo la storia di questo faraone, Tutankhamon, morto a soli 19 anni per una grave frattura ad una gamba, rivelando i nomi dei suoi genitori. Proprio in questo mese di settembre, sulla rivista del National Geographic, c’è un servizio dedicato a lui perché, dopo elaborate ricerche del suo DNA e di varie mummie della sua dinastia, finalmente è stata fatta luce sui veri suoi genitori: suo padre era Akhenaton (il faraone eretico) e sua madre Kiya (sorella di di Akhenaton).
Quindi Akhenaton aveva concepito un figlio con sua sorella e il bimbo sarebbe stato chiamato Tutankhamon. Tutto ciò convalida che fra i reali dell’Antico Egitto l’incesto non era una pratica insolita e fu quindi proprio l’incesto a determinare la morte prematura del loro figlio, nato già malato a causa di questa stretta consanguineità.
Dopo tutte queste ricerche scientifiche, la mummia diTutankhamon finalmente riposa nel sarcofago ligneo collocata nella sua tomba nella Valle dei Re. Si lascia Tebe per far visita ai Colossi di Memnone, situati a circa 1km ad est di Madinat Habu (dove si visiterà il Tempio di Habu, sono due gigantesche sculture che in origine affiancavano l’ingresso al tempio funerario di Amenofi III. Rivolti a oriente e alti oltre 16,50 m (più la base di m. 2,30), rappresentano entrambi il re suddetto seduto nella posa tradizionale. Ai due lati del trono si trovano due piccole figure femminili, quella della regina Mutemuia, madre di Amenofi III, e di sua moglie Tiyi (i nonni di Tutankhamon). Nel 27 a.C. un terremoto provocò nel colosso nord una lunga fenditura che, secondo Strabone, arrivava fino alla cintola. Ciò determinò il fenomeno in base al quale la statua, all’alba, quando la pietra comincia ad asciugarsi dell’umidità della notte, emetteva un suono simile alla vibrazione di una corda di chitarra.
Si prosegue con la visita del tempio di Hatshepsut, ricavata nella ripida parete rocciosa, il tempio funerario di Hatshepsut a Deir al-Bahri è uno spettacolo mozzafiato. La sua posizione è superba: il tempio è disposto su una serie di ampie terrazze sovrapposte, il cui livello superiore si confonde nel roccioso anfiteatro calcareo che lo accoglie. Fu disegnato durante la XVIII dinastia da Senenmut, architetto della regina Hatshepsut. Nonostante i danni arrecati da Ramses II e la trasformazione in monastero con l’avvento del cristianesimo, gli scavi del sito continuano a rivelare splendide decorazioni; inizio della navigazione verso Esna e passaggio della chiusa.
Cena e pernottamento.
5° giorno El Kab – Edfu
Prima colazione. In mattinata visita di El Kab dove si trovano alcune tombe scavate nella roccia risalenti all’inizio della XVIII dinastia (dal 1550 al 1295 a.C.). A El Kab si visiterà la tomba di Ahmose, figlio di Ibana, che contiene importanti informazioni biografiche relative alla guerra di liberazione contro i sovrani Hyksos, quando il principe dell’Alto Egitto assediò la città di Avaris nel delta del Nilo. Poi le tombe di Paheri e Renni, nomarchi di Nekheb durante la XVIII dinastia, in cui sono raffigurate scene agricole e di offerte, e la tomba di Setau, un sacerdote al servizio della dea Nekhbet durante il regno di Ramsete III.
Pranzo a bordo e navigazione verso Edfu.
La cittadina provinciale di Edfu, situata sulla sponda ovest del Nilo, è all’incirca equidistante da Luxor (115 km) e da Aswan (105 km). Questo piccolo centro abitativo vanta il tempio di culto meglio conservato di tutto l’Egitto, dedicato al dio dalla testa di falco Horus. E’ un edificio enorme, costruito in epoca tolemaica, ma secondo i canoni dell’architettura faraonica, così che consente di farsi un’idea precisa di com’era la maggior parte dei templi. Iniziato nel 237 a.C. e terminato solo 180 anni più tardi, nel 57 a.C., con la posa delle monumentali porte. Il luogo in cui sorge era considerato sacro già in epoca predinastica, quando una semplice capanna proteggeva il simulacro del dio (cioè una statua a forma di falco). Il grande complesso presentala classica successione di ambienti sempre più piccoli e oscuri, in graduale progressione simbolica fino al buio del segreto sacrario. Le pareti, coperte d’incisioni, rivelano cerimoniali e riti occulti dai quali il pubblico era escluso, oltre a ricette per profumi e unguenti di destinazione sacrale, formule magiche, utili all’interpretazione delle concezioni religiose egizie.
Cena a bordo. Pernottamento.
6° giorno Edfu – Kom Ombo
Prima colazione. Visita a Gebel El SILSILA , in arabo significa “il monte della catena”, questo sito riveste una notevole importanza sin dall’epoca dell’Antico Regno, per il suo ruolo di zona limitrofa tra Egitto e Nubia e per delle importanti cave di pietra presenti nel suo territorio, che sarebbero state sfruttare da greci e romani in successivi periodi di dominazione. Nella zona sono state rinvenute numerose iscrizioni, stele e una sfinge incompiuta attribuibile ad Amenothep III. Cappelle rupestri sono state rinvenute insieme ad un tempio consacrato a Horemheb, costruito in memoria della sua vittoria contro i Nubiani.
Pranzo a bordo e navigazione verso Kom Ombo. Visita del tempio dedicato alle due Divinità Haroeris, il Dio Falco, e Sobek, il Dio Coccodrillo. Case dalle facciate colorate, campi di canna da zucchero, orti e aranceti. E’ questo il cuore della Nuova Nubia, territorio a nord di Assuan che, in seguito alla costruzione della Diga Alta e alla creazione del grande lago Nasser, ha accolto buona parte dei rifugiati nubiani. La Valle del Nilo, qui stretta tra aride pareti rocciose, si apre improvvisamente, occupando il fondo di un antico lago. Nel cuore della fertile area sorge Kom Ombo, centro agricolo con un grande zuccherificio. Il luogo è celebre per le imponenti rovine di un tempio, costruito sulla piatta cima di una collina, unico esempio in Egitto di complesso monumentale dall’aspetto di acropoli: questo è il Tempio di Sobek e Haroeris. Aristocratica e solenne l’immagine di questo antico complesso che domina i campi coltivati e le acque del Nilo.
Fu costruito in epoca tolemaica e la particolarità del tempio è quella di essere un edificio ”doppio”, che unisce allo schema tolemaico classico il dualismo di molti elementi, con due entrate, una doppia fila di porte parallele e un duplice santuario, realmente separato da un muro divisorio. Questo si deve al fatto che il tempio è contemporaneamente dedicato a due divinità differenti: la parte meridionale è consacrata a Sobek, dio coccodrillo, mentre quella settentrionale al dio guaritore Haroesis, Horus il Grande dalla testa di falco. Cena a bordo. Pernottamento.
7° giorno Kom Omb – Awsan
Prima colazione.
Navigazione verso Aswan. Pranzo a bordo. Dopo pranzo vi attende la visita all’isola di File con il suo magnifico tempio di Iside che stregano e affascinano i visitatori sin dall’epoca tolemaica, alla quale risale la costruzione di gran parte del complesso. Dopo la costruzione della prima diga di Aswan, il livello delle acque salì e queste cominciarono a lambire ea montare intorno al tempio, sommergendolo per metà dell’anno, quando ai turisti non restava che ammirarne la presenza indistinta al di sotto dell’acqua trasparente. Una volta capito che la nuova Grande Diga avrebbe sommerso File per sempre, l’UNESCO e le autorità egiziane organizzarono un’operazione massiccia (1972-80) per smontare i templi e ricollocarli i sulla vicina isola di Aglika, che venne sistemata in modo da assomigliare al sito originale. Dopo qualche anno però cominciò ad affiorare una forte umidità ai basamenti delle strutture architettoniche perché il terreno, su cui erano stati posti, cedeva per il peso; si dovette quindi intervenire con con efficaci e prolungati sistemi di consolidamento ed oggi la nuova File è in posizione magnifica, come un gioiello nel lago azzurro. Il complesso del tempio è una splendida fusione di architettura egizia e greco-romana e si armonizza perfettamente con l’ambiente. Gita sul Nilo in feluca passando davanti al mausoleo dell’ Agha Khan, (non andiamo sull’inflazionata isola Elefantina.
Con le visite a questi magnifici templi ha termine la giornata; gli ultimi raggi di sole al tramonto ci accompagnano verso il rientro a bordo lasciandoci stupefatti per tutte le testimonianze della grande Civiltà egiziache abbiamo visto e ammirato durante questi giorni di viaggio.Cena a bordo. Pernottamento.
8° giorno Aswan – Abu Simbel
Dopo la prima colazione escursione facoltativa, ad Abu Simbel e visita dei templi.
Abu Simbel, visita al grandioso complesso monumentale costituito dal Grande Tempio di Ramses (o Ramsete) II e il Tempio di Hathor. Ma facciamo un passo indietro per meglio capire i fatti che hanno determinato l’attuale situazione nella Bassa Nubia.
Oggi la Bassa Nubia può essere citata a pieno titolo come uno degli esempi più evidenti dell’intervento dell’uomo sull’ambiente, intervento che può modificare in profondità l’assetto originario, creando paesaggi del tutto nuovi. Di colpo apparve chiaro anche all’opinione pubblica: la costruzione della Diga Alta di Assuan avrebbe sommerso nella Bassa Nubia un’ampia fascia della Valle del Nilo, cancellando di colpo non solo campi e villaggi, ma anche straordinarie testimonianze dell’Egitto faraonico.
All’ondata di emozione generale seguì, l’8 marzo 1960, un solenne appello lanciato dall’UNESCO, che conferì al problema una dimensione mondiale e mise in moto una serie d’interventi finanziari e scientifici decisivi.
La motivazione fondamentale per la visita di questa regione del Sud Egitto rimane tuttavia legata a quei 14 grandiosi templi e monumenti che, disseminati lungo questo tratto della Valle del Nilo e condannati a essere inghiottiti dal lago, sono stati invece smontati e ricostruiti al riparo dalle acque. Si tratta di uno straordinario patrimonio storico e artistico, che merita un’attenta visita anche perché immagine chiarissima dell’ideologia politico-religiosa della società che lo produsse. Questa tocca il vertice nel Grande Tempio di Abu Simbel, dove il faraone appare divinizzato già in vita e compare con dignità e dimensione pari a quelle delle massime divinità del Paese. Impossibile, però, non correre col pensiero anche alla grandiosa opera di salvataggio e all’eccezionale tecnologia che la rese possibile. Un lavoro davvero difficile e complesso, che idealmente richiama le fatiche ciclopiche sostenute dagli antichi costruttori di questi templi. Dopo aver scartato numerosi progetti troppo audaci e di difficile realizzazione, venne approvato il progetto dello scultore egiziano Ahmad Osmad che prevedeva di tagliare in numerosi blocchi i templi e di ricomporli, come un enorme puzzle, in un luogo più sicuro, poco distante dal sito originale. I lavori iniziarono nella primavera del 1964 quando il lago Nasser aveva raggiunto un’altezza tale che i templi dovettero essere protetti da delle paratie.
I due templi furono divisi, rispettivamente, in 807 e 235 blocchi del peso massimo di 20 tonnellate e accuratamente numerati. I tagli dei vari blocchi vennero eseguiti in modo da essere il meno visibili possibile una volta ricomposti. I due edifici furono quindi ricomposti in una posizione 65 m più in alto e 200 m verso l’interno rispetto all’originale (ciò ha ritardato, di qualche minuto, il raggio di sole che penetra all’interno del tempio illuminando la statua del faraone, e questo avviene due volte all’anno: il 21 febbraio – giorno della nascita di Ramesse II e il 22 ottobre – il giorno della sua incoronazione).Per dare solidità al complesso i due templi furono fissati ad una struttura di cemento armato quindi ricoperti da cupole di cemento con una campata rispettivamente di 50 e 24 m con all’interno uno spazio libero di 19 e 7 m, spazi destinati a contenere varie infrastrutture turistiche. Per eseguire questi ”faraonici” lavori furono impegnate circa 2000 maestranze tra le quali avevano un ruolo rilevante e delicato numerosi tagliatori delle cave di marmo di Carrara, che eseguirono i tagli per dividere in blocchi i due monumenti. I lavori furono completati nell’estate del 1968, cioè dopo soli 4anni.
Entrambi i templi sono stati costruiti durante il regno di Ramesse II (nato nel 1297 a.C., regnò dal1278 al 1213 data della sua morte) e furono completati per il trentesimo anniversario del suo regno, cioè nel 1248 a.C..
Trenta anni per costruirli e soli 4 per smontarli e ricostruirli (è una semplice considerazione). Il tempio grande è consacrato al dio Amon-Ra di Tebe e a Harmakhis di Eliopoliche erano le principali divinità dell’Alto e Basso Egitto. Inoltre, in questo luogo, si veneravano il dioPtah di Menfi e lo stesso Ramesse II divinizzato. Nel “sacta santorum”, cioè nel fondo del Grande tempio, ci sono infatti 4 statue: (da sinistra a destra) Ptah, Amon-Ra, Ramesse II, e Harmakhis. Il tempio più piccolo è invece consacrato alla dea Hathor e alla sposa favorita di Ramesse, Nefertari divinizzata anche lei come il marito. Non si conoscono i motivi perché Ramesse II decise di far costruire i templi in questi luoghi, si è praticamente certi che la costruzione fu il principale passo perla sua completa divinizzazione, ma la scelta di erigere questi maestosi monumenti nella Nubia fu, probabilmente, dovuto al fatto di dare un forte segno del potere faraonico in queste terre molto importanti per l’economia dell’Egitto dell’epoca a causa delle miniere di rame e d’oro che si trovavano in questa regione.
Gita sul Nilo in feluca e sosta in un villaggio nubiano. Con le visite a questi magnifici templi ha termine la giornata; gli ultimi raggi di sole al tramonto ci accompagnano verso il rientro a bordo lasciandoci stupefatti per tutte le testimonianze della grande Civiltà egizia che abbiamo visto e ammirato durante questi giorni di viaggio.
Cena e pernottamento.
9° giorno Aswan – Cairo Italia
Prima colazione a bordo. Trasferimento in aeroporto per volo per il Cairo. Arrivo, incontro con la guida e visita del Museo Egizio, dove tra i numerosi reperti della storia faraonica si potrà ammirare la camera mortuaria meglio conservata al mondo, quella di Tutankhamon. Trasferimento in aeroporto e volo di rientro in Italia. Fine dei Servizi.
NB: I tempi di navigazione e l’ordine delle escursioni sono soggetti a variazioni